17/04/20
Secondo alcuni dati, il 35% dei contagi delle ultime settimane è avvenuta nelle RSSA. E dunque, mentre giustamente si richiedono maggiori sforzi ai gestori di queste strutture sanitarie per essere attrezzati di dispositivi di sicurezza come mascherine, guanti, tute, insieme all’impiego h24 degli operatori sanitari, costretti a non poter lasciare la struttura per evitare contagi esterni, con conseguente aumento di stipendi e costi per il vitto, la Regione non tutela nient’affatto i titolari delle RRSA non accreditate che a fronte di maggiori spese si vedono addirittura ridurre le proprie entrate. In questo modo, il rischio di lasciare a casa centinaia di dipendenti è elevatissimo, con casse integrazioni fantomatiche e complicate da accedere.
Qualche giorno fa, in una videoconferenza con i vari rappresentanti di categoria, da Emiliano abbiamo ascoltato ancora tantissime parole su aiuti ma senza chiarire né tempi né modi. L’impressione è che si voglia prendere quanto più tempo possibile per far terminare l’emergenza e gettare nel dimenticatoio tutte le misure promesse. La cosa certa è che da una quindicina di giorni sono stati bloccati tutti i nuovi ricoveri, e, a seguito di disposizioni regionali, gli anziani che escono dalla struttura, non necessariamente per problemi legati al virus, non possono più rientrare. Inoltre, l’Asl di Foggia ha addirittura scritto alle famiglie dei pazienti per chiedere di riaccogliere in famiglia i propri cari per il periodo dell’emergenza. Ne consegue pertanto la perdita della retta e una spesa maggiore senza il riconoscimento di nessun rimborso per i costi extra generati dall’emergenza (personale e mascherine). Riconoscimento che invece è riservato a quelle strutture che per fortuna sono state accreditate tempo addietro.
Una situazione che mette in ginocchio il 90% delle RSSA, poiché a questa percentuale corrispondono le strutture sanitarie per gli anziani autorizzate ma non ancora accreditate dalla Regione Puglia. Questi presidi svolgono un ruolo fondamentale per l’assistenza ai nostri nonni e alle persone più fragili, ma evidentemente non importa nulla all’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri, che è completamente assente in questa fase delicata per la nostra Regione. Dovremmo chiamare la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” per avere notizie su di lui.
La Regione Puglia affronti concretamente la questione e rimborsi in fretta i costi extra anche alle strutture non accreditate ma autorizzate, che ricordo rappresentano il 90% delle RSSA. È un settore molto importante per ammettere un trattamento da figli e figliastri.
Copyright 2021 Vincenzo Riontino